Da sempre sosteniamo che l’accoglienza di cittadini migranti debba essere fatta in piccole strutture diffuse sul territorio, in contatto con le comunità, permettendo a richiedenti asilo e rifugiati di vivere davvero i servizi del territorio, fornendo servizi personalizzati e specifici.
Questo concetto è ancora più valido ora, nel momento della pandemia. Per garantire la sicurezza e il benessere di tutti le quarantene devono essere fatte in piccoli centri che possono essere gestiti più facilmente e controllati.

Negli ultimi anni, invece, si è deciso di spingere sulle grandi strutture, enormi centri che non solo non riescono a dare risposte ai migranti ma creano inevitabili problematiche di sicurezza e sanitarie.

Per questo continuiamo a chiedere al governo di modificare subito i decreti sicurezza, e di ritornare ad un sistema di accoglienza diffusa ed integrata con i servizi del territorio e che gli attuali centri di accoglienza straordinaria non restino un inutile parcheggio, ma vengano garantiti servizi adeguati per rispettare i diritti di tutti.

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