Intercettazioni ai giornalisti, un attacco alla libertà di informazione e alla democrazia
La libertà dei media di informare su fatti di interesse pubblico è essenziale per la democrazia, tanto che l’articolo 21 della nostra Costituzione sancisce la salvaguardia della libertà di informare ed essere informati.
Quanto è emerso in questi giorni sulle intercettazioni delle comunicazioni di alcuni giornalisti disposte dalla Procura di Trapani e depositate tra i documenti d’inchiesta sulle Ong è quindi di una gravità estrema. Tre dei giornalisti intercettati illecitamente stavano svolgendo il loro lavoro consultando alcune fonti riservate – protette dal codice di procedura penale – sugli accordi stipulati dal nostro Paese con la Libia nel 2017, sulle condizioni di detenzione dei migranti nei campi-lager libici, sui respingimenti e le morti nel Mediterraneo. Un lavoro di inchiesta meritevole, che spesso alcuni giornalisti hanno svolto mettendo a rischio la propria incolumità.
Come afferma una delle giornaliste intercettate, quanto sta venendo alla luce dimostra che testimoniare su quanto accadeva e sta accadendo sulla rotta del Mediterraneo centrale è pericoloso, in uno scenario in cui il fenomeno migratorio continua a essere usato per scopi di propaganda politica.
L’intera vicenda legata al Memorandum firmato tra Italia e Libia nel 2017 e rinnovato lo scorso anno, è caratterizzata da violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale e da mancanza di trasparenza.
Di fronte a fatti di tale gravità, chiediamo che il Parlamento istituisca al più presto una commissione d’inchiesta sui rapporti tra il nostro Paese e la Libia, che faccia piena luce sulle risorse impiegate e sulle eventuali responsabilità nella violazione diretta o indiretta dei diritti umani e di eventuali abusi da parte di apparati dello Stato.
Agli operatori dell’informazione che con coraggio e senso etico cercano di far conoscere quanto i vari governi europei, compreso quello italiano, siano complici delle stragi che si consumano nel Mediterraneo e delle crudeltà che si compiono in Libia va la nostra piena solidarietà e il ringraziamento per il lavoro che svolgono.